Nokton 1.1 : prova su "street"
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- Alberto Bari
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Nokton 1.1 : prova su "street"
Questa mattina con gli amici Claudio e Marco sono andato a spasso per il centro, alcune foto le ho postate nella sezione Bianco Nero con il titolo "Torino a f. 1.1"
L'ottica si è comportata molto bene, nonostante il sole a 160 iso ho scattato quasi sempre a tutta apertura, le ombre si sono aperte in maniera eccellente, tanto che in post produzione in alcuni casi ho dovuto chiuderle un po'.
La messa a fuoco è rapidissima, fatto questo di primaria importanza nella foto street.
Lo sfocato aiuta moltissimo a isolare le persone oggetto delle mie attenzioni fotogorafiche, lasciando comunque leggibile lo scenario che le circonda.
La prima impressione su "street" è decisamente positiva!
L'ottica si è comportata molto bene, nonostante il sole a 160 iso ho scattato quasi sempre a tutta apertura, le ombre si sono aperte in maniera eccellente, tanto che in post produzione in alcuni casi ho dovuto chiuderle un po'.
La messa a fuoco è rapidissima, fatto questo di primaria importanza nella foto street.
Lo sfocato aiuta moltissimo a isolare le persone oggetto delle mie attenzioni fotogorafiche, lasciando comunque leggibile lo scenario che le circonda.
La prima impressione su "street" è decisamente positiva!
Non commento mai foto su internet, questa volta faccio una eccezione essendo palesemente foto didascaliche volte a mostrare la resa di un obiettivo. Senza entrare nel merito (occorrerebbe un numero ben maggiore di foto anche a colori e soprattutto in situazioni dove una simile apertura abbia un senso) noto come, purtroppo, il piano di fuoco a queste aperture sia pura utopia, il fuoco non è mai dove vorresti che fosse. Unica eccezione un soggetto statico come il lettore del giornale. Come tutti gli iperluminosi è un obiettivo molto difficile da usare; di certo vale i soldi che costa.
- Alberto Bari
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Io le foto ovviamente le ho viste ed avendole scattate so perfettamente dove volevo il fuoco.
Ad esempio nella foto all'edicola il tilolo che ho dato in Flickr è "postcards", "cartoline"! Poichè pochi istanti prima avevo visto Claudio Tizzani focheggire sul "barbabianca" ho pensato di non ripetermi ed ho focheggiato sulle cartoline ossia sull'oggetto dell'interesse dei due anziani osservatori che ho volutamente messo fuori fuoco. L'ottica a F1.1 mette a fuoco dove voglio io!
Con un obiettivo di una luminosità così spinta utilizzato a tutta apertura, il cerchio di confusione implementa le sue dimensioni trasformandosi alla vista da un punto in un cerchio in uno spazio molto ridotto
Sempre che sia rispettata la distanza di visione pari alla diagonale dell'immagine, il piano a fuoco scelto dall'autore deve essere focheggiato con cura e in questa fase il Nokton agevola notevolmente l'opera del fotografo grazie ad una corsa dell'elicoide corta ma precisa.
A questo punto il fotografo scegliendo un punto di messa a fuoco, e la sua è una libera scelta, lo fa con uno scopo preciso, ossia accompagnare lo sguardo del fruitore nel punto esatto che da un senso all'immagine, ovviamente al senso che l'autore intende dare.
Ciò può non coicidere con la lettura data dal fruitore, soprattutto se si tratta di un altro fotografo che nella medesima circostanza avrebbe usato una chiave di lettura e di scrittura diverse.
Come sostiene infatti Felice Volpe noi non "trasmettiamo" qualcosa con le nostre immagini, bensì "enunciamo" qualcosa sperando che i fruitori leggano e comprendano le nostre stesse sensazioni.
La scelta del punto di fuoco con ottiche superluminose a tutta apertura rientra nella categoria degli strumenti utilizzabili a questo scopo e il Nokton si presta perfettamente al caso specifico.
Ad esempio nella foto all'edicola il tilolo che ho dato in Flickr è "postcards", "cartoline"! Poichè pochi istanti prima avevo visto Claudio Tizzani focheggire sul "barbabianca" ho pensato di non ripetermi ed ho focheggiato sulle cartoline ossia sull'oggetto dell'interesse dei due anziani osservatori che ho volutamente messo fuori fuoco. L'ottica a F1.1 mette a fuoco dove voglio io!
Con un obiettivo di una luminosità così spinta utilizzato a tutta apertura, il cerchio di confusione implementa le sue dimensioni trasformandosi alla vista da un punto in un cerchio in uno spazio molto ridotto
Sempre che sia rispettata la distanza di visione pari alla diagonale dell'immagine, il piano a fuoco scelto dall'autore deve essere focheggiato con cura e in questa fase il Nokton agevola notevolmente l'opera del fotografo grazie ad una corsa dell'elicoide corta ma precisa.
A questo punto il fotografo scegliendo un punto di messa a fuoco, e la sua è una libera scelta, lo fa con uno scopo preciso, ossia accompagnare lo sguardo del fruitore nel punto esatto che da un senso all'immagine, ovviamente al senso che l'autore intende dare.
Ciò può non coicidere con la lettura data dal fruitore, soprattutto se si tratta di un altro fotografo che nella medesima circostanza avrebbe usato una chiave di lettura e di scrittura diverse.
Come sostiene infatti Felice Volpe noi non "trasmettiamo" qualcosa con le nostre immagini, bensì "enunciamo" qualcosa sperando che i fruitori leggano e comprendano le nostre stesse sensazioni.
La scelta del punto di fuoco con ottiche superluminose a tutta apertura rientra nella categoria degli strumenti utilizzabili a questo scopo e il Nokton si presta perfettamente al caso specifico.
Ciao Alberto, lungi da me voler polemizzare, soprattutto con te. Io non ho detto che l'ottica non va a fuoco correttamente, ho detto che con una profondità di campo di pochi cm è impossibile nella gran parte dei casi rendere una immagine leggibile. Nelle foto che hai inserito, in particolare la 3 e la 4, è impossibile stabilire un pur minimo punto di fuoco che dia un senso all'immagine. Se poi lo scopo che volevi è proprio quello allora alzo le mani, hai lo strumento giusto.
- Alberto Bari
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- Mauro Mascherino
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- Roberto Piero Ottavi
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Ora però, scusatemi, non credo che sia utile e costruttivo continuare a pubblicare (qui o in altre sezioni) foto che secondo me non sono indicative della resa dell'ottica se non considerando gusti assolutamente personali che però certamente non fanno testo.
Come avrete notato, sebbene abbia l'ottica in mano da una settimana ormai e abbia fatto i miei bravi scatti, io non mi sono ancora pronunciato in quanto il mio bicchiere non è mezzo vuoto ma lo è per tre quarti.
Quindi o si pubblica un test affrontato seriamente (e con questo non intendo certamente sostenere che le tue foto, Alberto, non siano piacevoli: per una forma di rispetto ed amicizia non lo farei neanche se non mi piacessero) oppure è meglio fermarsi qui.
Non è una censura, intendiamoci bene, ci mancherebbe anche questa, ma è una considerazione che mi sorge spontanea perchè nessuna delle foto che ho visto può servire, secondo me, a giudicare determinate differenze soprattutto con il Noctilux che comunque, al contrario di quanto afferma il buon Tom Abramson, vince su tutti i fronti e non di una sola lunghezza.
Il fuoco c'è? Lo credo bene e ci mancherebbe anche che non ci fosse ma per giudicare obiettivi estremi come il Noctilux e questo Nocton è assolutamente indispensabile considerare altri parametri che non la precisione di fuoco e la limitata vignettatura.
Quando si confrontano due ottiche con queste caratteristiche bisogna forzatamente cercare i peli nell'uovo perchè oltre un certo limite intervengono i vetri e quelli del Nocton non sono certamente quelli del Noctilux e si vede chiaramente, basta non accontentarsi troppo.
Un test comparativo è indispensabile che sia condotto con entrambe le ottiche in mano e continuando a sostituirle senza muovere nulla altrimenti vengono a mancare quelle certezze che fanno la differenza.
Entro questa sera prometto che qualche cosa scriverò anch'io: non aspettatevi che io spari a zero su questo obiettivo che secondo me diventa vincente soltanto se consideriamo il costo assolutamente contenuto ma neppure e certamente che io ne tessa le lodi sperticate...
Questo perchè, se di "test" dobbiamo parlare, dobbiamo affrontare le prove con un altro genere di foto.
Ringrazio quindi Alberto per averci reso partecipi delle sue esperienze e della sua soddisfazione ma per me è sempre valida la frase che compariva nel reparto progettazione della Zeiss scritta a caratteri cubitali su più di un cartello: "La luminosità massima di un obiettivo non è quella alla quale si riesce ad impressionare la pellicola ma quella che restituisce una immagine di qualità."
Nel nostro caso siamo di fronte ad un progetto coraggioso ma non certo tale da far gridare al miracolo.
A più tardi.
Come avrete notato, sebbene abbia l'ottica in mano da una settimana ormai e abbia fatto i miei bravi scatti, io non mi sono ancora pronunciato in quanto il mio bicchiere non è mezzo vuoto ma lo è per tre quarti.
Quindi o si pubblica un test affrontato seriamente (e con questo non intendo certamente sostenere che le tue foto, Alberto, non siano piacevoli: per una forma di rispetto ed amicizia non lo farei neanche se non mi piacessero) oppure è meglio fermarsi qui.
Non è una censura, intendiamoci bene, ci mancherebbe anche questa, ma è una considerazione che mi sorge spontanea perchè nessuna delle foto che ho visto può servire, secondo me, a giudicare determinate differenze soprattutto con il Noctilux che comunque, al contrario di quanto afferma il buon Tom Abramson, vince su tutti i fronti e non di una sola lunghezza.
Il fuoco c'è? Lo credo bene e ci mancherebbe anche che non ci fosse ma per giudicare obiettivi estremi come il Noctilux e questo Nocton è assolutamente indispensabile considerare altri parametri che non la precisione di fuoco e la limitata vignettatura.
Quando si confrontano due ottiche con queste caratteristiche bisogna forzatamente cercare i peli nell'uovo perchè oltre un certo limite intervengono i vetri e quelli del Nocton non sono certamente quelli del Noctilux e si vede chiaramente, basta non accontentarsi troppo.
Un test comparativo è indispensabile che sia condotto con entrambe le ottiche in mano e continuando a sostituirle senza muovere nulla altrimenti vengono a mancare quelle certezze che fanno la differenza.
Entro questa sera prometto che qualche cosa scriverò anch'io: non aspettatevi che io spari a zero su questo obiettivo che secondo me diventa vincente soltanto se consideriamo il costo assolutamente contenuto ma neppure e certamente che io ne tessa le lodi sperticate...
Questo perchè, se di "test" dobbiamo parlare, dobbiamo affrontare le prove con un altro genere di foto.
Ringrazio quindi Alberto per averci reso partecipi delle sue esperienze e della sua soddisfazione ma per me è sempre valida la frase che compariva nel reparto progettazione della Zeiss scritta a caratteri cubitali su più di un cartello: "La luminosità massima di un obiettivo non è quella alla quale si riesce ad impressionare la pellicola ma quella che restituisce una immagine di qualità."
Nel nostro caso siamo di fronte ad un progetto coraggioso ma non certo tale da far gridare al miracolo.
A più tardi.
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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- Francesco Lepri
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..essimi sempre nemico, Roberto..Roberto Piero Ottavi ha scritto:(...) (e con questo non intendo certamente sostenere che le tue foto, Alberto, non siano piacevoli: per una forma di rispetto ed amicizia non lo farei neanche se non mi piacessero)
..ecco qua.. hai già detto (quasi) tutto..(...)
Nel nostro caso siamo di fronte ad un progetto coraggioso ma non certo tale da far gridare al miracolo.
Francesco (finalmente un "muso" degno del Summarit della Leica S2)
www.francescolepri.com
www.flickr.com/photos/francescolepri/
france.lepri@gmail.com
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