Rumors M9
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Ma lasciateci urlare o meglio sognare una m9 FF, credo che queste mitiche ottiche devono assolutamente avere un sensore eccellente che surclassi la concorrenza. Credo che potremo rimanere incantati qualora queste ottiche potessero restituire tutto il loro potenziale. Di questo ne sono sicuro.
Antonio
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Se io fossi il sig. Leica prenderei il miglior sensore full frame sul mercato, lo inserirei in un corpo M ben fatto, col miglior telemetro disponible mai realizzato al mondo (ce l'avrei in casa senza doverlo cercare altrove), continuerei a produrre ottiche telecentriche come le ultime immesse sul mercato da quando esite le M8, otterrei un aumento delle vendite (tutti i leichisti non avrebbero i dubbi che hanno adesso a convertirsi al digitale), incrementerei anche la vendita degli obiettivi nuovi, e inviterei i possessori degli obiettivi storici, qualora volessero utilizzarli in digitale, ad incropparseli da soli....... naturalmente con un firmware valido.......
E' un'utopia?
Saluti a tutti
Marco
E' un'utopia?
Saluti a tutti
Marco
Forse è più probabile una Leica M9 un tantino più ingombrante per il maggior tiraggio, mi sa.battelli ha scritto:Se io fossi il sig. Leica prenderei il miglior sensore full frame sul mercato, lo inserirei in un corpo M ben fatto, col miglior telemetro disponible mai realizzato al mondo (ce l'avrei in casa senza doverlo cercare altrove), continuerei a produrre ottiche telecentriche come le ultime immesse sul mercato da quando esite le M8, otterrei un aumento delle vendite (tutti i leichisti non avrebbero i dubbi che hanno adesso a convertirsi al digitale), incrementerei anche la vendita degli obiettivi nuovi, e inviterei i possessori degli obiettivi storici, qualora volessero utilizzarli in digitale, ad incropparseli da soli....... naturalmente con un firmware valido.......
E' un'utopia?
Giovanni
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Sapete qual'è il problema più grosso per Leica in questo momento?
E' la sindrome del vincente, quella strana, stressante ed inquietante situazione di chi è nel mirino di tutti perchè deve vincere o meglio perchè non può permettersi il lusso di perdere.
Prendiamo un marchio a caso, un brand che è un colosso incredibilmente grande anche se noi lo conosciamo solo per gli orologi, le stampanti e la RD-1 : la EPSON-SEIKO.
Nel campo della tecnologia di stampa è, assieme ad HP, sul vertice della piramide qualitativa ed è l'azienda che in assoluto sta investendo di più in ricerca ma nel campo della fotografia non era nessuno ed è diventata qualcuno con la presentazione della RD-1 di buona memoria.
La RD-1 aveva alcune lacune (simpatico anagramma) prima tra tutte la scarsa affidabilità del telemetro e le critiche piovvero numerose appannando i molti pregi, primo tra tutti un sensore che per tecnologia e soprattutto gestione dell'immagine ancora oggi impressiona e stupisce.
La RD-1 fu messa fuori produzione ma il binomio EPSON-SEIKO non ne ha minimamente risentito perchè la SEIKO continua a fabbricare tonnellate di orologi e la EPSON è, con le sue stampanti, negli studi dei fotografi e dei grafici di mezzo mondo (l'altro mezzo usa HP).
Leica invece è sinonimo di perfezione, lo è sempre stata ed ha prodotto fotocamere e obiettivi che, su una graduatoria da 1 a 100, hanno portato a casa spesso il 110.
Se Leica ora producesse una macchina che vale 99, tutti fischierebbero pronti con il pollice verso a dichiarare l'inizio del declino.
E' un pò come per Ferrari, per un primatista mondiale che detiene un record da anni imbattuto o per una squadra di calcio abituata, appunto, a vincere o meglio che ha abituato i propri fans a vederla sempre e solo vincere.
Una sconfitta di un grande marchio infiamma gli animi molto di più della vittoria di un marchio piccolo e lavorare in queste condizioni, con il fiato sul collo, non è mai piacevole.
Quale che sia la nuova macchina che Leica prima o poi presenterà non potrà permettersi di essere perdente anche se solo di poco e coloro che sono pronti a dire che comunque LEICA con la M8 di critiche se ne è già guadagnate una buona fetta rispondo che Leica comunque è riuscita dove altri hanno fallito rumorosamente, in testa a tutti Nikon che su una digitale a telemetro da contrapporre alla M8 di Leica ha "investito" qualche milione di dollari ma in realtà non li ha investiti, li ha gettati esattamente come ha gettato alla fine la spugna in un combattimento dove solo Leica poteva vincere.
Quindi la M8, con tutte le critiche che possono essere state rivolte a Solms, costituisce una vittoria assoluta laddove altri hanno fallito e quindi l'aspettativa di tutti è che anche con il prossimo progetto sia vincente.
I problemi non sono nè pochi nè lievi, il full-frame è una brutta bestia certamente addomesticabile nel caso del reflex ma ancora terribilmente selvatico nel caso del telemetro per colpa della ridottissima distanza tra sensore e lente posteriore degli obiettivi.
Ottiche telecentriche? Ma quando mai Leica ha prodotto ottiche telecentriche per il sistema telemetrico... non facciamo disinformazione per favore, le ottiche telecentriche presuppongono una incidenza "normale" al piano del sensore, non "inclinata" e quindi il campo si restringe ai teleobiettivi per telecamere ad alta risoluzione che lavorano a distanze oscillanti tra i 68 mm e i 398 mm dal piano focale ove è posizionato il sensore.
Telecentrare raggi periferici che nel caso anche solo di un 50 mm arrivano sul sensore con 45°/48° di inclinazione rispetto all'asse centrale dell'ottica è pura utopia, appunto. Figuriamoci se parliamo di grandangolari.
Prima o poi inventeranno un sensore molle che adatta la propria superficie incurvandola in base all'informazione che gli arriva dalla codifica 6 bit... resterà piatto quando "vedrà" davanti a sè un 75 o un 90 e diventerà sempre più concavo con il ridursi della lunghezza focale montata sulla macchina (i megasensori dei satelliti militari sono già concavi e tra i bordi e il centro ci sono alcuni millimetri di differenza appunto per compensare la non perfetta telecentricità delle ottiche).
Solo così anche i raggi laterali cadranno "normali" alla superficie del sensore anche fuori del centro fotogramma.
Per ora dobbiamo tutti accontentarci di quello che la tecnologia ci offre e il massimo possibile è proprio il crop 1,33.
Ciao e scusate la diarroica chiacchierata...
E' la sindrome del vincente, quella strana, stressante ed inquietante situazione di chi è nel mirino di tutti perchè deve vincere o meglio perchè non può permettersi il lusso di perdere.
Prendiamo un marchio a caso, un brand che è un colosso incredibilmente grande anche se noi lo conosciamo solo per gli orologi, le stampanti e la RD-1 : la EPSON-SEIKO.
Nel campo della tecnologia di stampa è, assieme ad HP, sul vertice della piramide qualitativa ed è l'azienda che in assoluto sta investendo di più in ricerca ma nel campo della fotografia non era nessuno ed è diventata qualcuno con la presentazione della RD-1 di buona memoria.
La RD-1 aveva alcune lacune (simpatico anagramma) prima tra tutte la scarsa affidabilità del telemetro e le critiche piovvero numerose appannando i molti pregi, primo tra tutti un sensore che per tecnologia e soprattutto gestione dell'immagine ancora oggi impressiona e stupisce.
La RD-1 fu messa fuori produzione ma il binomio EPSON-SEIKO non ne ha minimamente risentito perchè la SEIKO continua a fabbricare tonnellate di orologi e la EPSON è, con le sue stampanti, negli studi dei fotografi e dei grafici di mezzo mondo (l'altro mezzo usa HP).
Leica invece è sinonimo di perfezione, lo è sempre stata ed ha prodotto fotocamere e obiettivi che, su una graduatoria da 1 a 100, hanno portato a casa spesso il 110.
Se Leica ora producesse una macchina che vale 99, tutti fischierebbero pronti con il pollice verso a dichiarare l'inizio del declino.
E' un pò come per Ferrari, per un primatista mondiale che detiene un record da anni imbattuto o per una squadra di calcio abituata, appunto, a vincere o meglio che ha abituato i propri fans a vederla sempre e solo vincere.
Una sconfitta di un grande marchio infiamma gli animi molto di più della vittoria di un marchio piccolo e lavorare in queste condizioni, con il fiato sul collo, non è mai piacevole.
Quale che sia la nuova macchina che Leica prima o poi presenterà non potrà permettersi di essere perdente anche se solo di poco e coloro che sono pronti a dire che comunque LEICA con la M8 di critiche se ne è già guadagnate una buona fetta rispondo che Leica comunque è riuscita dove altri hanno fallito rumorosamente, in testa a tutti Nikon che su una digitale a telemetro da contrapporre alla M8 di Leica ha "investito" qualche milione di dollari ma in realtà non li ha investiti, li ha gettati esattamente come ha gettato alla fine la spugna in un combattimento dove solo Leica poteva vincere.
Quindi la M8, con tutte le critiche che possono essere state rivolte a Solms, costituisce una vittoria assoluta laddove altri hanno fallito e quindi l'aspettativa di tutti è che anche con il prossimo progetto sia vincente.
I problemi non sono nè pochi nè lievi, il full-frame è una brutta bestia certamente addomesticabile nel caso del reflex ma ancora terribilmente selvatico nel caso del telemetro per colpa della ridottissima distanza tra sensore e lente posteriore degli obiettivi.
Ottiche telecentriche? Ma quando mai Leica ha prodotto ottiche telecentriche per il sistema telemetrico... non facciamo disinformazione per favore, le ottiche telecentriche presuppongono una incidenza "normale" al piano del sensore, non "inclinata" e quindi il campo si restringe ai teleobiettivi per telecamere ad alta risoluzione che lavorano a distanze oscillanti tra i 68 mm e i 398 mm dal piano focale ove è posizionato il sensore.
Telecentrare raggi periferici che nel caso anche solo di un 50 mm arrivano sul sensore con 45°/48° di inclinazione rispetto all'asse centrale dell'ottica è pura utopia, appunto. Figuriamoci se parliamo di grandangolari.
Prima o poi inventeranno un sensore molle che adatta la propria superficie incurvandola in base all'informazione che gli arriva dalla codifica 6 bit... resterà piatto quando "vedrà" davanti a sè un 75 o un 90 e diventerà sempre più concavo con il ridursi della lunghezza focale montata sulla macchina (i megasensori dei satelliti militari sono già concavi e tra i bordi e il centro ci sono alcuni millimetri di differenza appunto per compensare la non perfetta telecentricità delle ottiche).
Solo così anche i raggi laterali cadranno "normali" alla superficie del sensore anche fuori del centro fotogramma.
Per ora dobbiamo tutti accontentarci di quello che la tecnologia ci offre e il massimo possibile è proprio il crop 1,33.
Ciao e scusate la diarroica chiacchierata...
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.
Roberto - Site Admin
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- Andrea De Sanctis
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Caro Roberto,
Inutile perder tempo a spiegare le difficoltà di usare il formato 35mm su una telemetro con tiraggio di soli 27,8 mm,sono tutte scuse,quelli che dicono di non acquistare la M8 per le dimensioni del sensore sono gli stessi che hanno usato la Nikon D100,la Canon D10,ecc..
Domani diranno che manca il filmato,la sveglia,anche se non si dovrebbe portare appesa al collo.
Per favore basta,la M8 e la M8.2 sono le proposte attuali di Leica,NON è obbligatorio acquistarle,continuate felici con le Nikon,Canon e,perchè no,anche Sony.
Ciao
Inutile perder tempo a spiegare le difficoltà di usare il formato 35mm su una telemetro con tiraggio di soli 27,8 mm,sono tutte scuse,quelli che dicono di non acquistare la M8 per le dimensioni del sensore sono gli stessi che hanno usato la Nikon D100,la Canon D10,ecc..
Domani diranno che manca il filmato,la sveglia,anche se non si dovrebbe portare appesa al collo.
Per favore basta,la M8 e la M8.2 sono le proposte attuali di Leica,NON è obbligatorio acquistarle,continuate felici con le Nikon,Canon e,perchè no,anche Sony.
Ciao
Andrea
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)
Sorrido dinanzi alle esauste, e mi rendo conto perché, risposte di Roberto e Andrea. Condivisibili, peraltro. Ho acquistato la mia prima M, una M8, ai primi di luglio dell'anno scorso. Pochi mesi dopo, in quel di Photokina, si annunciava la M8.2. Non mi sono suicidato per l'incauto acquisto, avrei potuto flagellarmi o magari prendermela con il forum che non m'aveva messo in guardia annunciandomi questo o quel rumor. Invece no. Perché credo, anzi sono convinto, che Leicapassion sia animato da gente disinteressata, semplicemente innamorata di un'utopia chiamata Leica, ovvero del rincorrere con rigore il raggiungimento se non della perfezione del meglio. Quoto dunque Andrea nel suo sommesso issare bandiera bianca dinanzi ai sogni ad occhi aperti di coloro che invocano faville da Solms. Che accadano, prima di tutto. Una considerazione finale: avrò qualche problema, forse, ma preferisco fotografare con la mia M8 col suo oltraggioso rumore oltre 640 Iso invece che con D700 che fa miracoli anche a 6400 Iso. Lo dico da possessore di entrambe.
Sogni d'oro.
Antonio
Sogni d'oro.
Antonio
Antonio Di Giacomo
Eppure io ho sempre pensato a Leica come ad un marchio (che brutta parola!), di grande tradizione, per cui il confronto non ha mai avuto senso. Si pensi ai corpi macchina prodotti dagli anni '60 in poi, il confronto con le fotocamere giapponesi poteva apparire impietoso. E Leica è andata ben oltre gli anni '80 con corpi puramente meccanici, leicameter, occhialini, winder dalle prestazioni modeste, otturatori con tendine in tela gommata che costringono a cambiare gli obiettivi con una certa cautela quando si è in piena luce. Io non vedo alcuna sindrome del vincente e non vedo nemmeno una presunta "perfezione", vedo piuttosto una tradizione di qualità e coerenza leggendarie, per le quali Leica ha attraversato periodi molto critici per la sua sopravvivenza. Semmai si potrebbe parlare di crisi identitaria, ma se si è giunti a produrre una fotocamera come la MP dei nostri tempi, anche la tesi di uno smarrimento di identità sembra cadere nel vuoto. Cosa sarà del futuro non vi è certezza, ma il "sentirsi nel mirino" non è una sfida di velocità, è piuttosto l'aspettativa di tanti cultori Leica nel non vedere tradita la qualità di sempre. Non mi voglio addentrare in aspetti tecnici che non mi competono, ma il ridotto tiraggio è da sempre stato un problema di queste fotocamere relativo all'impiego di focali molto corte (vedi 21/4 e 21/3.4), aspetto questo che obbligherebbe Leica a fermare il proprio sviluppo ad un sensore digitale "croppato". E sia, non sarà per questo motivo che i possessori di M8 soffrano di complessi di inferiorità, piuttosto mi pare di aver capito che si senta molto di più l'esigenza di un sensore con maggiori prestazioni. Riguardo al futuro di una fotocamera con sensore 24x36, aldilà di un sensore a "geometria variabile", mi sembra più logico aspettarsi un cambiamento radicale, magari un corpo macchina di nuova concezione a cui verranno abbinati i classici 35/50/90, magari aggiornati per l'occasione. Avere corpi macchina che vedono coesistere diversi formati di sensore avviene per Nikon e per Canon, solo per fare un esempio, è una cosa comune, e la risposta del mercato è positiva per entrambe le soluzioni. Nell'immediato questa mi sembra una prospettiva praticabile, quindi mi chiedo quale sia il problema.Roberto Piero Ottavi ha scritto:Sapete qual'è il problema più grosso per Leica in questo momento?
E' la sindrome del vincente, quella strana, stressante ed inquietante situazione di chi è nel mirino di tutti perchè deve vincere o meglio perchè non può permettersi il lusso di perdere.
Più che altro il fatto che, in un momento in cui i soldi (crisi, recessione etc) hanno un valore e la parsimonia stessa rappresenta un utile, il discorso delle critiche cada sulla M8 è semplicemente da addurre alla "tensione" da parte dell'utente, atta a raggiungere un simile "obiettivo", e si scontra da una parte con "l'imperfezione", dall'altra la tecnologia che avanza, e poi il prezzo.
(questo per chiudere le critiche sulle critiche)
Se Leica fosse in assoluto un bene (o male) di LUSSO non avrebbe senso ragionarci, invece è un "oggetto" che trova un utenza appassionata ma molto sfumata, tante teste, tante tasche, chi più o meno vuote!
Se Leica (in questo caso la M8) costasse la metà o ancora meno, nessuno si lamenterebbe (anche se non ci credo troppo), poiché il divario fra prodotto (il discorso del crop non cala, anche perché la critica si "accende" in virtù delle blasonate ottiche), ricerca, qualità e prezzo non diventa sproporzionato.
Molto e troppo spesso chi ha già una M8 (dovete tener conto anche delle nuove generazioni che hanno fatto i primissimi passi col telemetro per poi trovarsi dopo una decina di anni in un mondo che non immaginavano nemmeno) non considera che l'utente che ancora non l'ha presa ha mille ragioni per attendere, e il discorso della "critica" all'azienda non è che un transfert, ovvero che se si potessero uscire 8.000€ per una macchina fotografica (a parere di alcuni non eccellente come meriterebbe il prodotto di punta del blasone) come escono 800€ per un supercellulare (o una reflex new entry o queste nuove micro 4/3 che permettono di usare ottiche Leica e Voigtlander), allora uno non ci penserebbe mille volte, non si farebbe mille ragionamenti e quindi anche le critiche scemerebbero, si farebbero più "soft".
Comprarsi una M8 non è una passeggiata (poi se uno ci aggiunge 2-3 ottiche buone....diventa quasi una scalata), la macchina è tutt'altro che "perfetta", e quindi in questo "umore" si condensano molti ragionamenti..e i ragionamenti chiamano altri ragionamenti e perplessità.
Il discorso di Roberto è molto bello, rispettoso ed elegante, personalmente io invece non capisco "l'efferatezza e la puzza sotto il naso" di certe "critiche delle critiche" che delimitano la capacità di comprendere una situazione sfaccettata, dove le passioni convergono e si contraddicono proprio in quanto passioni. Quindi tante passioni e tante teste (la critica della critica è un "espressione legittima", però è in difetto in quanto vorrebbe "limare le stesse critiche", o bloccarle, chiudendo le discussioni, e una critica che vada contro le critiche...non so...mh)
Poi si potrebbe tagliare brutalmente e in modo arrogante e dire : "c'è chi può e chi non può!" e non rompete i "maroni"! Dubito che torni utile e di buon gusto cedere a inflessioni vagamente "fasciste" e intolleranti.
Ma io credo che la vita come anche la fotografia significhi non solo comprendere i limiti ma anche ingegnarsi e riflettere come superarli.
Gli utenti Leica son tanti. I vecchi come i nuovi, chi c'è l'ha più lungo, più grosso, più corto, più duro e meno duro, chi è basso e chi alto, chi è nero chi è giallo, chi ha la macchina chi la bicicletta, chi l'attico e chi il seminterrato, chi ha una M8 o chi l'ha provata, o chi non ne vuole sapere (anche l'odio è una passione)
Se questo può dar "fastidio" ad alcuni, allora l'intransigenza stessa qualifica gli esseri che l'adoperano. La fotografia (anche se in bianco e nero) è fatta di sfumature (a me questo discorso sembra quasi banale, però rileggendo questa discussione come le vecchie mi sembra che anche le "ovvietà" purtroppo non rientrano nel novero della comprensione di tutti)
tornando a Roberto.....che Leica abbia a sentirsi "il fiato sul collo" per me non è un male....è un azienda...spende e guadagna con i soldi degli utenti....il vero "padrone" di un azienda, sotto questo punto di vista sono gli stessi utenti (che se scontenti vanno altrove.......non credo che Leica abbia casse grasse). Quello che dici sulla "casa vincente" è vero, però è anche vero che è impossibile risolvere questa situazione.......forse una M9 ci riuscirà? (Io spero ma non credo....in ogni caso la crisi economica non gioca a favore di Leica...e non pare lei faccia nulla per prenderla in considerazione)
(questo per chiudere le critiche sulle critiche)
Se Leica fosse in assoluto un bene (o male) di LUSSO non avrebbe senso ragionarci, invece è un "oggetto" che trova un utenza appassionata ma molto sfumata, tante teste, tante tasche, chi più o meno vuote!
Se Leica (in questo caso la M8) costasse la metà o ancora meno, nessuno si lamenterebbe (anche se non ci credo troppo), poiché il divario fra prodotto (il discorso del crop non cala, anche perché la critica si "accende" in virtù delle blasonate ottiche), ricerca, qualità e prezzo non diventa sproporzionato.
Molto e troppo spesso chi ha già una M8 (dovete tener conto anche delle nuove generazioni che hanno fatto i primissimi passi col telemetro per poi trovarsi dopo una decina di anni in un mondo che non immaginavano nemmeno) non considera che l'utente che ancora non l'ha presa ha mille ragioni per attendere, e il discorso della "critica" all'azienda non è che un transfert, ovvero che se si potessero uscire 8.000€ per una macchina fotografica (a parere di alcuni non eccellente come meriterebbe il prodotto di punta del blasone) come escono 800€ per un supercellulare (o una reflex new entry o queste nuove micro 4/3 che permettono di usare ottiche Leica e Voigtlander), allora uno non ci penserebbe mille volte, non si farebbe mille ragionamenti e quindi anche le critiche scemerebbero, si farebbero più "soft".
Comprarsi una M8 non è una passeggiata (poi se uno ci aggiunge 2-3 ottiche buone....diventa quasi una scalata), la macchina è tutt'altro che "perfetta", e quindi in questo "umore" si condensano molti ragionamenti..e i ragionamenti chiamano altri ragionamenti e perplessità.
Il discorso di Roberto è molto bello, rispettoso ed elegante, personalmente io invece non capisco "l'efferatezza e la puzza sotto il naso" di certe "critiche delle critiche" che delimitano la capacità di comprendere una situazione sfaccettata, dove le passioni convergono e si contraddicono proprio in quanto passioni. Quindi tante passioni e tante teste (la critica della critica è un "espressione legittima", però è in difetto in quanto vorrebbe "limare le stesse critiche", o bloccarle, chiudendo le discussioni, e una critica che vada contro le critiche...non so...mh)
Poi si potrebbe tagliare brutalmente e in modo arrogante e dire : "c'è chi può e chi non può!" e non rompete i "maroni"! Dubito che torni utile e di buon gusto cedere a inflessioni vagamente "fasciste" e intolleranti.
Ma io credo che la vita come anche la fotografia significhi non solo comprendere i limiti ma anche ingegnarsi e riflettere come superarli.
Gli utenti Leica son tanti. I vecchi come i nuovi, chi c'è l'ha più lungo, più grosso, più corto, più duro e meno duro, chi è basso e chi alto, chi è nero chi è giallo, chi ha la macchina chi la bicicletta, chi l'attico e chi il seminterrato, chi ha una M8 o chi l'ha provata, o chi non ne vuole sapere (anche l'odio è una passione)
Se questo può dar "fastidio" ad alcuni, allora l'intransigenza stessa qualifica gli esseri che l'adoperano. La fotografia (anche se in bianco e nero) è fatta di sfumature (a me questo discorso sembra quasi banale, però rileggendo questa discussione come le vecchie mi sembra che anche le "ovvietà" purtroppo non rientrano nel novero della comprensione di tutti)
tornando a Roberto.....che Leica abbia a sentirsi "il fiato sul collo" per me non è un male....è un azienda...spende e guadagna con i soldi degli utenti....il vero "padrone" di un azienda, sotto questo punto di vista sono gli stessi utenti (che se scontenti vanno altrove.......non credo che Leica abbia casse grasse). Quello che dici sulla "casa vincente" è vero, però è anche vero che è impossibile risolvere questa situazione.......forse una M9 ci riuscirà? (Io spero ma non credo....in ogni caso la crisi economica non gioca a favore di Leica...e non pare lei faccia nulla per prenderla in considerazione)
- Gianluca Capiozzo
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- Iscritto il: gio ott 16, 2008 4:13 pm
RPO a me questa pare la descrizione del grande campione al termine della sua carriera, che di fronte agli anni che passano, pur essendo ingrado di stare al livello degli altri non riesce più a raggiungere i sui vertici di un tempo, attirando la critica del pubblico, cosi che mestamente decide di ritirarsi... spero non sia il caso di Leica.Roberto Piero Ottavi ha scritto:Sapete qual'è il problema più grosso per Leica in questo momento?
E' la sindrome del vincente, quella strana, stressante ed inquietante situazione di chi è nel mirino di tutti perchè deve vincere o meglio perchè non può permettersi il lusso di perdere.
...
Se Leica ora producesse una macchina che vale 99, tutti fischierebbero pronti con il pollice verso a dichiarare l'inizio del declino.
E' un pò come per Ferrari, per un primatista mondiale che detiene un record da anni imbattuto o per una squadra di calcio abituata, appunto, a vincere o meglio che ha abituato i propri fans a vederla sempre e solo vincere.
...
Gianluca Capiozzo
"Poi si potrebbe tagliare brutalmente e in modo arrogante e dire : "c'è chi può e chi non può!" e non rompete i "maroni"! Dubito che torni utile e di buon gusto cedere a inflessioni vagamente "fasciste" e intolleranti. "
Condivido il pensiero di Andrea. Perchè ogni volta che si parla degli altri marchi si può dire tutto (giustamente) quello che vuole nel bene o nel male e quando si parla di leica si può solo dire: o vi mangiate questa minestra o vi buttate dalla finestra? Perchè dobbiamo per forza sopportare senza poter dire nulla le scorrettezze commerciali di un marchio che più di una volta ha lasciato gli utenti in braghe di tela (DMR, digilux 3, corredo reflex ad es.) Io non ci sto, e rivendico la libertà di poter esprimere il mio disappunto. Certo nessuno obbliga a comprare una leica, ma privarci anche della possibilità di esprimere opinioni mi sembra davvero troppo. Ribadisco quanto da me detto da anni: leica deve fare solo quello che sa fare, ovvero le ottiche, come fa Zeiss; produrre ottime ottiche per Nikon, Canon, 4/3 ecc., io sarei il primo ( e di certo non il solo) a comprarle. I corpi li lasci fare agli altri, se ne sono capaci. Le ottiche reflex adattate a Nikon o Canon sono una bomba, e questo credo sia sufficiente a capire quale sia la strada da seguire. Per ammissione della stessa leica si vendono più summilux asferici che summarit, e anche questo è un indizio. Poi se proprio non si può criticare ne prenderò atto e opererò di conseguenza le mie scelte.
Condivido il pensiero di Andrea. Perchè ogni volta che si parla degli altri marchi si può dire tutto (giustamente) quello che vuole nel bene o nel male e quando si parla di leica si può solo dire: o vi mangiate questa minestra o vi buttate dalla finestra? Perchè dobbiamo per forza sopportare senza poter dire nulla le scorrettezze commerciali di un marchio che più di una volta ha lasciato gli utenti in braghe di tela (DMR, digilux 3, corredo reflex ad es.) Io non ci sto, e rivendico la libertà di poter esprimere il mio disappunto. Certo nessuno obbliga a comprare una leica, ma privarci anche della possibilità di esprimere opinioni mi sembra davvero troppo. Ribadisco quanto da me detto da anni: leica deve fare solo quello che sa fare, ovvero le ottiche, come fa Zeiss; produrre ottime ottiche per Nikon, Canon, 4/3 ecc., io sarei il primo ( e di certo non il solo) a comprarle. I corpi li lasci fare agli altri, se ne sono capaci. Le ottiche reflex adattate a Nikon o Canon sono una bomba, e questo credo sia sufficiente a capire quale sia la strada da seguire. Per ammissione della stessa leica si vendono più summilux asferici che summarit, e anche questo è un indizio. Poi se proprio non si può criticare ne prenderò atto e opererò di conseguenza le mie scelte.
- Andrea Podesta'
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Se questo discorso si limita alla reflex .... si potrebbe anche essere d'accordo, ma sulle telemetro, "chi si è impegnato", ad oggi non ha saputo fare di meglio, per cui nel digitale non c'è attualmente visibile concorrenza .
Un saluto
Andrea
... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
A.P.©
Andrea
... prima il contenuto, poi la qualità; oppure, prima, la qualità del contenuto .....
A.P.©
a me invece sembra un'eresia!Giovanni Lagnese ha scritto:QUOTO AL 101%!g.caprio ha scritto:leica deve fare solo quello che sa fare, ovvero le ottiche, come fa Zeiss; produrre ottime ottiche per Nikon, Canon, 4/3 ecc., io sarei il primo ( e di certo non il solo) a comprarle. I corpi li lasci fare agli altri, se ne sono capaci.
Giovanni
E' da almeno 30 anni che sento gli stessi luoghi comuni attorno a Leica, quello riportato nella citazione è il più frequentato. Che imparassero a farli gli obiettivi, alla Canon e alla Nikon!