Mario Grazioso ha scritto:Mi spiace veramente tanto per Donatello e per il suo prezioso lavoro.
E ripensando alle giuste considerazioni di Sante, vien da chiedermi se
mai la tecnologia in campo fotografico fosse arrivata con anni di anticipo, (sic!) avessimo oggi le immagini di gente come gli Alinari, per esempio
o di HCB, Giacomelli, Weston ecc.
Io la Fratelli Alinari la conosco bene, ci ho collaborato per molti anni; quando parlavi con gli archivisti, il loro incubo era la lastra di vetro che ti sfugge dalle mani, e in un attimo non rimane nulla di un originale preziosissimo.
Quando l'azienda in questione ha messo a punto un protocollo per la salvaguardia futura dell'archivio, di concerto con Kodak, la strada scelta è stata quella della digitalizzazione.
Se in un archivio analogico si rompe un bagno al piano superiore, rischi di perdere tutto esattamente come in un crash disastroso; se c'è un incendio, idem.
Se un archivio digitale viene dislocato su più supporti, e soprattutto in più luoghi, credo che si raggiunga lo stato dell'arte della conservazione. La nuova frontiera è l'hosting remoto; carichi i tuoi files più preziosi su una piattaforma su web, e anche se ti cade una bomba sul tetto il tuo archivio è al sicuro altrove, e consultabile da qualunque accesso.
Stanno nascendo a tal proposito molti siti pensati proprio per offrire questo servizio, abbinato alle massime garanzie di tutela dell'integrità dei dati, con backup sofisticati e frequenti.
I mezzi sono tutti buoni o cattivi, dipende da come vengono impiegati; e molto di questo dipende dalla nostra capacità di essere moderni, di saper distinguere la nostalgia dalla qualità, l'innovazione utile dal marchetting, la pigrizia mentale dalla scelta consapevole.