Riporto parti di alcuni interventi di maxberek (al secolo Edgar) che ho tratto da una discussione sulla scansione dell pellicole.
La pubblicazione nell'Archivio Tecnico ne renderà più facile la fruizione.
Sempre sull'argomento riporto qui anche i link di alcune discussioni sull'argomento, presenti nel forum e segnalatemi dall'amico Contarex (al secolo Franco):
viewtopic.php?f=1&t=40772
viewtopic.php?f=2&t=42210
viewtopic.php?f=3&t=44906
(omissisis)
E veniamo al dunque, cioè al motivo per il quale si vuole la scansione di un negativo/diapositivo e che dovrebbe orientare l'eventuale investimento.
Se ci si limita ad una scansione episodica, di qualche scatto da postare sul web, uno scanner piano, del tipo dell'Epson V600 o V550, che permetta la scansione di negativi, va più che bene, magari affiancandoci un buon software, come il classico Vuescan.
Direi che tale accoppiata, per negativi b.n. ben sviluppati, in alcuni casi può permettere anche delle stampe 10x12 max 13x18, con buoni risultati.
La spesa in questo caso sarebbe, tra scanner e software, intorno ai 280-300 euro.
Il problema sorge se non ci accontentiamo del web, ma vogliamo anche scansioni di qualità dalle quali ricavare ottime stampe, sia bn che colore.
E qui solo uno scanner dedicato può soddisfare le nostre esigenze.
Ma sorge subito un problema: la scansione, a livelli professionali, o semi pro, è una tecnologia quasi completamente abbandonata dalle case costruttrici, che, con l'avvento del digitale in ripresa, hanno preferito investire in fotocamere ed accessori digitali, piuttosto che continuare ad implementare il mercato degli scanner (con esclusione dei piani fotografici e dei multifunzione).
Quindi scanner fotografici dedicati di qualità nuovi mi pare siano rimasti solo il Nikon Coolscan 9000 (non ne sono sicuro...) e l'Imacon Hasselblad Flextight (dal prezzo decisamente impegnativo per un uso saltuario e non professionale).
Poi, decisamente più economici, i Reflekta ed i Plustek, con la "riserva" della qualità decisamente inferiore agli scanner Nikon o Minolta (entrambi non più prodotti e, nota non di poco conto, manutenuti ed assistiti): infatti non bisogna farsi ingannare dai dati di targa di certi scanner, in quanto di solito pompati a valori dell'ordine dei 4000 dpi (l'unità di misura degli scanner, con licenza poetica... ), ma in realta limitati a valori ben più bassi (max 2000dpi) ed interpolati per raggiungere risoluzioni più alte.
Resta il mercato dell'usato, per i marchi più diffusi un tempo, cioè Nikon Coolscan e Minolta Dimage (si trova anche qualcosa di Canon, Agfa e Polaroid); ma anche qui le dolenti note non mancano: pur trovandoci di fronte a macchine piuttosto valide, anche se in generale anche gli scanner dedicati 35mm./6x6 non è che siano degli strumenti di gran precisione, i prezzi sull'usato hanno raggiunto cifre assurde, a volte superiori al prezzo che avevano da nuovi (sono strumenti che risalgono anche ad una decina di anni fa o più).
Senza contare che a volte, avendo una certa età e magari non usati da parecchio tempo, necessiterebbero di manutenzione (la polvere che si deposita tra specchi, sensore ccd e obiettivo riduce drasticamente la qualità di scansione), cosa che, a meno che non si abbiano competenze specifiche in merito e buone doti di smanettoni, nessuno ormai è in grado di effettuare (ho recentemente interpellato Nital per il mio Coolscan, che necessiterebbe di una bella pulizia interna, ma mi hanno risposto che non effettuano più interventi su tali scanner, anche per mancanza di pezzi di ricambio non più prodotti o disponibili).
Salendo di "categoria" si possono trovare sull'usato degli scanner "workstation", quelli usati dai minilab e da loro dismessi, sul tipo del Fuji Frontier, ma qui, prezzo a parte, l'impegno è decisamente da "camera oscura", in rapporto allo spazio che necessitano, nonchè alla manutenzione ed all'impegno per farli funzionare...
Cosa richiesta anche dagli scanner a tamburo rotante, gli unici che garantiscono risultati di assoluta qualità e che rivaleggiano ancora con la ripresa digitale. Anche se richiedono pazienza e lavoro intenso, sopratutto se si scansiona tanto, nonchè spazio a disposizione.
Ma che, secondo me, visti i prezzi ai quali cominciano ad essere proposti, possono essere una soluzione interessante per i gruppi o club fotografici, che possono sostenerne l'acquisto senza essere troppo gravoso per il singolo, e che, potendo essere gestiti da più persone, non comporterebbero un gravoso lavoro individuale. Uno Scanmate Drum Scanner in buone condizioni può dare risultati, una volta imparato ad usarlo con profitto, a dir poco eccezionali, sopratutto con negativi/positivi di medio-grande formato.
E veniamo alla "new age" della scansione (anche se è improprio definirla tale), cioè quella effettuata "fotografando" un negativo/positivo con una digicamera.
Premetto che sono abbastanza contrario al metodo, per me la scansione di pellicola è un processo "chiuso" (anche dal punto di vista "storico"...) che necessita di determinati strumenti (gli scanner...) e che sostituirli con acrocchi vari basati su una fotocamera digitale ha abbastanza poco senso: tanto vale, la digicamera, utilizzarla per... fotografare... direttamente.
Ma non voglio urtare la sensibilità dei tanti "bricoleurs" che vogliano cimentarsi in questo tipo di soluzione, quindi:
la fotocamera; effettivamente, con le risoluzioni in ballo oggi nelle moderne reflex o mirrorless si possono ottenere, dal punto di vista della pura risolvenza, risultati davvero incoraggianti, a patto di tenere in conto alcune considerazioni.
La risoluzione della digicamera deve essere la più alta possibile, per tutta una serie di fattori che determinano il tipo di ripresa: scattare una foto ad un negativo non è come scansionarlo, dove interviene tutta una serie di parametri (non per nulla gli scanner sono progettati tenendo conto di ciò, come ad es. l'illuminazione puntiforme ed in tricromia delle luci led, che "segue" il movimento di scansione punto-punto) diversi.
Capite bene che un conto è digitalizzare un negativo se si possiede già una Nikon D810 o una Sony A7RII, un altro se tale fotocamera la dobbiamo acquistare per allestire il nostro set di riproduzione (come ho detto non mi piace definirla scansione); si balla intorno ai 2500 € e più solo per la fotocamera, tanto vale cercare un ottimo scanner usato...
Ma anche se vogliamo utilizzare la nostra reflex o mirrorless, possibilmente FF, bisogna tener conto di altri fattori.
Prima di tutto un solido stativo da riproduzione (la soluzione cavalletto la ritengo non soddisfacente), garantendo che, una volta fissata la fotocamera alla colonna, ci sia un perfetto parallelismo tra il piano focale del sensore ed il piano di lavoro (in teoria, per non dover ogni volta livellare il tutto, la fotocamera andrebbe lasciata fissa sullo stativo...).
Poi, il sistema di illuminazione: per chi crede che basti "una finestra" o metodi simili è del tutto fuori strada... Occorre un sistema di illuminazione diffusa e sopratutto costante nell'intensità luminosa e nella sua componente cromatica, sufficiente appena un piano luminoso per valutazione di diapositive, molto meglio un sistema-piano luminoso a led, dalla temperatura colore calibrata (si trovano sui soliti siti di vendita sul web).
Poi: per non influenzare l'esposizione con luci parassite, bisogna sciegliere se lavorare al buio (piuttosto scomodo) o costituire un "ambiente chiuso" tra fotocamera e piano di ripresa, magari con qualcosa come un tubo di cartone nero o qualcosa di simile, che isoli il percorso luminoso dall'ambiente circostante.
Infine, last but not least, un portanegativi, anzi, più portanegativi dei vari formati e, sopratutto, un ottimo obiettivo macro, se non lo si possiede già.
Come vedete, una "facile soluzione" che poi tanto facile non è (non per nulla ho esordito dicendo che l'argomento "scansione" non è un argomento facile...).
Ovviamente ci sono le vie di mezzo, ovviamente il tutto deve essere guidato dal tipo di riproduzione che vogliamo ottenere e dalla destinazione alla quale vogliamo dare alle nostre scansioni (obiettivo principe, che tutto il resto dovrebbe guidare..!), per non trovarci davanti ad una spesa ingente per uno scopo a dir poco saltuario.
Cosa che potrebbe benissimo essere effettuata da un buon laboratorio di fiducia (lo so, ne sono rimasti pochi...) con una spesa non proprio economicissima, se si vuole il "livello stampa", ma sempre inferiore a qualla richiesta da tutto l'ambaradan scansionatorio.
Certo, ma se siamo "only analogist"? Un consiglio da amico: un normalissimo scanner piano per i provini e l'archivio digitale a bassa risoluzione, una bella camera oscura ben dotata di tutto l'occorrente (se abbiamo lo spazio...), tante belle stampe argentiche (che sono sempre uno spettacolo...) e al diavolo il digitale..!
(omissis)
Dimenticavo: un accenno ad una parte poco discussa, ma importante quanto tutto "il resto" nella scansione, ovviamente quella classica, con lo scanner, non quella "acrocchiforme"
Il software di scansione: ne esistono di dedicati forniti in bundle con lo scanner e di terze parti.
Quelli che ritengo più significativi, per l'uso con gli scanner dedicati 35mm/6x6, sono due:
Silverfast http://www.silverfast.com
e
Vuescan https://www.hamrick.com
Il primo è piuttosto caro, io lo trovo anche abbastanza cervellotico (parere ovviamente personale), anche se i risultati sono ottimi ed abbastanza immediati (almeno con i settaggi base, che guarda caso, spesso sono insufficienti...), con negativi e positivi ben esposti.
Necessita dei driver per il proprio scanner e bisogna controllare se funziona sul proprio sistema opreativo (non sono aggiornato in merito, in quanto non lo uso ormai da tempo, e in una versione di prova per Windows XP).
Il secondo lo trovo ottimo, mi sento di consigliarlo senza riserve:
è ecomicissimo nella versione base
permette scansioni di ottima qualità
può essere calibrato con praticamente ogni tipo di negativo/positivo
funziona con ogni tipo di sistema operativo (ne esiste anche una app per iOS da utilizzare con gli iPhone e iPad)
ha "incorporati" i driver "S.O.less" per ogni tipo di scanner esistente, nuovo, vecchio ed obsoleto; quindi non bisogna dannarsi con driver proprietari "scaduti" o non funzionanti con gli S.O. più recenti
anche se...
eh sì, anche se è abbastanza difficile da usare, richiede un certo periodo di apprendimento, in quanto ha parecchi tipi di settaggio e regolazione, che lo rendono sì flessibilissimo, ma anche complesso. Però una volta calibrato sul proprio scanner e sulle pellicole che utilizziamo maggiormente (io poi ne utilizzo praticamente una sola, la Tri-X...) il lavoro diventa scorrevole ed i risultati veramente ottimi, ovviamente in relazione alla qualità del vostro scanner.
Comunque quello dell'uso, e della difficoltà del sofware di scansione è un discorso generale, che va di pari passo con il concetto di "impegnativo" che è proprio dell'ambiente di scansione.
Fatto di tentativi, prove, tempo impiegato e che va assimilato e contestualizzato nel discorso generale sulla scansione e sul risultato che si vuole ottenere.
E insisto proprio su questo concetto: l'impegno che la scansione di negativi/positivi comporta.
Impegno, secondo me, non adatto a chi fa delle scansioni occasionali, o che non ha bisogno di grosse quantità o di grandi qualità.
Per costoro inutile imbarcarsi in acquisti impegnativi e sopratutto ad un impegno al pc o al mac associati allo scanner, che a volte può risultare gravoso: pensate alla "spuntinatura" col timbro clone di PS alla quale bisogna sottoporre praticamente ogni scansione da negativo, per eliminare inevitabili pelucchi e polvere varia (la tecnologia ICE di cui sono dotati molti scanner, per l'eliminazione digitale della polvere, non funziona per il bianco e nero...).
Molto meglio per pochi negativi da scansionare, rivolgersi ad un buon laboratorio: si risparmia, tempo, fatica e denaro...
Saluti.
Edgar
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