Rigenerazione batteria DMR

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Luca Puntin
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Rigenerazione batteria DMR

Messaggio da Luca Puntin » mar lug 11, 2017 8:18 pm

Dedicato a chi possiede il DMR e non riesce piu'a trovare una batteria di ricambio (oppure non vuole spendere una cifra astronomica per averne una nuova o rigenerata ).

Tempo fa mi ero ripromesso di postare una soluzione praticabile al problema di cui sopra, ma non ne ho avuto il tempo fino ad oggi, causa sovrapporsi di impegni ed imprevisti e la fastidiosa scortesia di un rivenditore Ebay orientale che voleva farmi pagare il corriere doppio ( si parla di oltre 30 Euro da moltiplicare per due ) per spedirmi quattro elementi al Litio gia' saldati a coppie e pronti per essere posizionati: alla fine mi sarebbe costato piu' il trasporto che la merce. Fortunatamente ho trovato un fornitore italiano, anche se poi ho dovuto collegare gli elementi fra loro, recuperando i conduttori dalla batteria originale...

Purtroppo ho verificato che l' operazione di rigenerazione del pacco batterie non e' proprio alla portata di tutti, infatti richiede attitudini manuali un po' sopra la media ( una persona che fa modellismo puo' sapere di cosa sto parlando) e qualche attrezzo del mestiere (elettronica fai-da-te).
Serve, inoltre, disporre di una mezza giornata libera da impegni e pensieri, consigliabile anche spegnere il cellulare.

Andiamo, dunque, per gradi:

Per prima cosa occorre procurarsi un martello di legno, del tipo di quello che si usa in cucina per battere le bistecche (anche uno di ferro da circa 300 grammi puo' andare bene, ma se si sbaglia il colpo fa piu' danni) ed una lametta nuova da taglierino professionale (oppure uno scalpello piatto da falegname, molto largo e ben affilato). A questo punto, posizionata la batteria su un ripiano molto rigido (piano in marmo della cucina oppure, almeno, un buon vecchio tagliere in legno piuttosto spesso), si infila la lama nel sottile solco che separa i due semigusci dell' involucro della batteria e si sferra un colpo deciso, ma ben calibrato. Per intenderci il colpo deve essere piuttosto forte, ma calibrato in modo che la sua corsa si esaurisca nell' arco di un paio di millimetri, senza far penetrare ulteriormente la lama. Nel dubbio ci si puo' esercitare su qualche altro apparecchietto termosaldato, come per esempio un vecchio alimentatore da PC portatile bruciato o altro oggetto "sacrificabile". L' operazione va ripetuta spostando la lametta ed aprendo prima i lati lunghi ed infine quello piu' corto, infine, facendo leva con la sola lametta ( o con un coltellino non affilato, che e' meno pericoloso), aprend,o cosi', completamente il contenitore. La batteria che ho aperto aveva il lato corto della giunzione dalla parte che sporge dalla fotocamera non saldato.

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All' interno della batteria sono alloggiati due elementi al Litio da 3,7 Volt / 1700 mAh (specifiche Leica), ma, come spesso succede, e' possibile reperirne di capacita' maggiorata e con lo stesso ingombro: quelli che ho trovato sono da 1900 mAh ( a tutto vantaggio della autonomia ). Il tipo da cercare e' 103450, indipendentemente dalla marca il numero ha un preciso significato: 10 x 34 x 50 mm. di ingombro. Ho fatto uno schizzo dei collegamenti, dal quale dovrebbe essere chiaro come vanno connessi fra loro: sono in serie e pertanto il conduttore al centro connette tanto il positivo di un elemento che il negativo dell' altro. Notare il particolare insolito: la carcassa in alluminio di ciascun elemento corrisponde al polo positivo, mentre quello negativo e' isolato : solitamente e' il contrario. Attenzione a come si lavora col saldatore ed a non fare corti-circuiti sui due elementi: a me e' successo ed uno dei due, improvvisamente, non ha dato piu' segni di vita. Fortunatamente il danno e' riparabile: sotto al terminale isolato in platsica del polo negativo e' inserito un fusibile, che era saltato: si puo' sostituire col filo contenuto in un comune fusibile da 5x20 mm e di portata 3,15 Ampere. Le strisce conduttrici di collegamento sono in acciaio inossidabile e sono saldate a punti agli elementi: occorre molta pazienza per far "saltare" i punti con la lametta ed un cacciavitino e poi raddrizzare le estremita' da saldare con le pinze.

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Le batterie sono fissate al semiguscio inferiore con del biadesivo, staccati i conduttori e recuperate le striscioline di nastro isolante (io le attacco ad un bicchiere per non sporcare l' adesivo e riutilizzarle ), e' piuttosto semplice estrarre gli elementi esausti: attenzione solo a non fare corti-circuiti con gli attrezzi metallici.

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A questo punto bisogna preparare, prestagnandoli, i punti di saldatura sui nuovi elementi: anche qui bisogna usare le maniere "forti", cioe' un saldatore da almeno 60 Watt (meglio da 100), in modo da poter ridurre al minimo il tempo di riscaldamento delle batterie ed evitare di danneggiarle "termicamente". Per facilitare l' operazione, ho staccato da un lato la strisciolina di acciaio inox che e' puntata al contenitore di alluminio al polo positivo, in modo che la stagnatura richieda meno apporto termico. E' praticamente indispensabile utilizzare un flussante per acciaio, altrimenti lo stagno non aderisce sull' inox.

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Si posiziona il primo elemento, dotato di nastro isolante (eventualmente "rinforzato" da una strisciolina di Mylar, che regge meglio il calore) contro il circuito stampato, senza mettere il biadesivo.

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Effettuata la saldatura sul suo polo positivo (carcassa dell' elemento), cercando di stare piu' "piatti" possibile, si dissalda il conduttore dal circuito stampato e si lavora a parte a saldare il negativo (polo isolato) del secondo elemento: eventuale stagno che faccia spessore va raschiettato o limato via, per avvicinare il piu' possibile i due elementi.

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Si applica il biadesivo sotto entrambi gli elementi e li si fa alloggiare definitivamente, premendoli verso il circuito stampato del regolatore. Si posizionano i nastri isolanti e infine si eseguono le ultime due stagnature dei poli estremi.

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La batteria puo' quindi essere testata solo accostando i due semigusci (verificare se prende la carica e da' corrente se inserita nella fotocamera) e quindi, se i test danno esito positivo, possiamo richiuderla. Si puo' incollarla con la colla epox bicomponente (sistema definitivo), oppure semplicemete mettere due gocce di colla a caldo sui due elementri e chiudere il tutto con una strisciolina di scotch trasparente sulla giuntura, ricordandosi di asportarlo in corrispondenza dei contatti e dello spinotto di carica.

Spero di essere stato utile a qualcuno, in primis agli amici di questo Forum !
Ciao.

Luca

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Emilio Vendramin
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Re: Rigenerazione batteria DMR

Messaggio da Emilio Vendramin » mar lug 11, 2017 8:47 pm

Ancora un ottimo intervento con indicazioni precise.
Non esito a definirlo prezioso.
Ti ringrazio per questa ulteriore condivisione delle tue esperienze tecniche.
E salvo questo post nel nostro Archivio Tecnico.
CIAO - WETZLAR 2011 ... io c'ero.
http://emilio-vendramin-fotografie.weebly.com/

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Sergio Frascolla
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Re: Rigenerazione batteria DMR

Messaggio da Sergio Frascolla » mer lug 12, 2017 12:36 am

Grandissimo intervento, nonché base per ragionamenti su M digitali.....
Grazie!
Sergio Frascolla.
Louis, credo che questo sia l'inizio di una bella amicizia

Wetzlar 2011, io c'ero !

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Re: Rigenerazione batteria DMR

Messaggio da Massimiliano Liti » mer lug 12, 2017 7:34 am

Accidenti Luca complimenti per la manualità e per l'ottimo manualetto che ci hai regalato.
Purtroppo l'operazione non sarebbe nelle mie corde, ma qualcuno che farà tesoro di tutto ciò son convinto ci sia!!
Massimiliano Liti (già HAWK)

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