I Summicron 50 preasferici

Prove sul campo, impressioni di guida, articoli storici, collezionismo

Moderatore: Ferruccio Lobba

Bloccato
Avatar utente
Andrea De Sanctis
Messaggi: 6575
Iscritto il: ven apr 27, 2007 6:55 pm
Località: Orta Nova(FG)

I Summicron 50 preasferici

Messaggio da Andrea De Sanctis » sab giu 08, 2013 3:04 pm

Cari Amici,

La presenza di tanti nuovi iscritti, giovani e da poco tempo utenti delle Leica a telemetro, mi fa ritenere opportuno descrivere le varie versioni del Summicron 50, che è un punto di riferimento assoluto fin dal 1953.

1) Summicron rientrante a vite,progetto di Gustav Kleinberg e Otto Zimermann,dal 1953 al 1960, ed a baionetta,dal 1954 al 1957,sette lenti in sei gruppi,lente frontale molto tenera e facile a graffiarsi,soggetto alla cosiddetta “nebbia” dovuta all’igroscopicità dei vetri impiegati,ma non è impossibile trovare esemplari ben conservati e con le lenti limpide.Pochissimi esemplari in finitura nera.(Mat. 920.000-1.750.00)

Immagine

2) Summicron rigido a vite,inizia l’era dei Summicron di Walter Mandler, dal 1960 al 1963,raro, sempre sette lenti in sei gruppi,ma con diverso spessore,e diversa curvatura rispetto a quelle del rientrante.(Mat. 1.590.000-1.970.000)
In montatura M, dal 1956 al 1968,stesso schema di quello a vite,testa svitabile per l’uso con Visoflex,nel barilotto è inciso,in bianco,il numero di matricola,esiste anche nella rara versione nera.(Mat. 1.303.000-2.260.000)

Immagine

3) Summicron a vite Compur, poche decine di pezzi,stesso schema ottico del rigido,con tempi di 1/100 ed 1/200 di secondo,per l’impiego con flash elettronici.

Immagine

4) Summicron rigido DR( dual range) con occhialini per la messa a fuoco a brevi distanze,i primi esemplari focheggiavano fino a 48 cm,i successivi fino a 51cm,stesso schema ottico del “rigido”.Si conosce un solo esemplare nero laccato del DR.

Immagine

5) Summicron “Wetzlar” sei lenti in cinque gruppi,Testa svitabile per l'uso su Visoflex, dal 1969 al 1979,l’impiego di nuovi vetri ottici permise la riduzione delle lenti da sette a sei,ben quattro elementi al lantanio(LaFN2),il primo,il secondo,il quinto ed il sesto.I precedenti Summicron impiegavano tre elementi al lantanio( LaK9),il primo,il terzo ed il sesto.(Mat. 2.268.000-2.995.000)

Immagine

6) Summicron “Canadese”, sei lenti in quattro gruppi,dal 1979 al 1994,paraluce separato,1350 esemplari con la scritta “Leica 1913-1983”.A partire dal 1989 made in Germany, dal 1992 ,dopo i 200 pezzi cromati per la M6 Colombiana,che riportavano,oltre al Nr.di matricola,la lettera ed il numero della macchina,furono prodotte piccole serie di versioni cromate. Molte le versioni speciali dedicate varie M6 speciali.(Mat. da 2.967.000)

Immagine

7) Summicron paraluce incorporato, tuttora in produzione,stesso schema del “Canadese”.Versione nera,cromata e titanio. Prodotto anche in montatura a vite,circa 1500 esemplari,solo in finitura cromata, su richiesta del mercato giapponese nel 1999/2000, la minima distanza di messa a fuoco è limitata ad 1 metro

Immagine
Questi gli schemi ottici:

Immagine

Per quanti mi chiedono di parlare della resa, è un argomento di cui si è parlato tante volte sul forum, nessuno mette in dubbio che il Summicron 50 sia uno dei capolavori assoluti della storia dell'ottica fotografica,comunque si scelga, si casca bene.
Le versioni a sette lenti sono meno contrastate di quelle a sei pur avendo una elevatissima risoluzione, il "Wetzlar" è tuttora un mito per tanti estimatori del brand, personalmente preferisco il "Canadese", ma proprio la versione made in Canada, per quel pizzico di grinta in più rispetto al Wetzlar ed per la resa cromatica leggermente più calda e moderna,senza arrivare al contrasto esasperato,dovuto al diverso trattamento antiriflesso, delle ultime versioni made in Germany,anche se la correzione dell'aberrazione cromatica laterale è migliore, ma di pochissimo, nel Wetzlar.
Considero anche inarrivabile per tridimensionalità e plasticità la primissima versione collassabile, se si ha la fortuna di trovare un esemplare con le lenti limpide e prive di micrograffi, sono ovviamente gusti personali, e, come tali, insindacabili.
Oggi ci sarebbe da discutere anche della resa sul sensore, diversissimo dalla pellicola,ma,se non ci si sbizzarrisce a stravolgere tutto con l'abilità nel padroneggiare i potentissimi software di fotoritocco, devo dire che,almeno sui corpi Leica, le peculiarità non cambiano,persino la resa all'infinito, punto di forza del Summicron,che in questo caso dà la paga anche al Kern Macro Switar ed al Planar della Contarex, ma che è anche tallone di Achille dei sensori, anche di fascia altissima, nel caso del Summicron 50 almeno su M8/M9 (non ho avuto modo di provare ancora la nuova M) resta l'incredibile capacità di analisi alle grandi/grandissime distanze.

Ciao

Leica,Leitz,Summicron,Visoflex, sono marchi registrati della Leica Mycrosystems Gmbh e Leica Camera AG. l-passion-forum.it NON è in alcun modo associato con i detentori del copyright ed i loro affiliati.


------------------------

A completamento l'intervento di Andrea De Sanctis sul 50 Summicron, tratto dalla penna di Giuseppe Ciccarella :

In realtà sono molte le versioni del 50 summicron,ti riporto quanto scritto da Giuseppe Ciccarella:

50/2 Summicron. Molte varianti, è facile confondersi. Tante, considerando che il Summicron 50, quinta e sesta versione, è da molti, considerato il miglior 50/2 mai prodotto. Anche se altri produttori si sono cimentati, non hanno mai raggiunto una resa così alta. Per anni utilizzato dalla NASA sulle sonde spaziali Surveyor e su molti satelliti della “intelligence community”. E’ la pietra di paragone per ogni 50 mm. Filtro serie E39.

· Prima versione 1954-1957, cromata e rientrante, 7 lenti, minima messa a fuoco 1 m. Ancora oggi un buon obiettivo. Per via dei vetri abbastanza teneri, al Lantanio, è facile trovare esemplari con la lente frontale segnata. E’ frequente il velo opaco tra le lenti. M5 e CL collassando l’obiettivo si rischia di danneggiare la cellula dell’esposimetro. Peso 255 g.
Paraluce, codice identificativo: ITDOO/IROOA/12571/12585/12538

· Seconda versione 1956-68. Cromato, montatura rigida, 7 lenti con disegno leggermente differente alla versione rientrante, messa a fuoco minima 1 m. Pochi esemplari laccati neri. Alta risoluzione e basso contrasto. Per via dei vetri abbastanza teneri, al Lantanio, è facile trovare esemplari con la lente frontale segnata. E’ frequente il velo opaco tra le lenti (*Argomento
correlato a fine pagina). Peso 285 g.
Paraluce, codice identificativo: ITDOO/IROOA/12571/12585/12538

· Terza versione 1956-1968, Summicron Dual Range, cromato. 7 Lenti. E’ una realizzazione speciale della seconda versione. Straordinaria realizzazione ottica. Con l’ausilio degli “occhialini” staccabili poteva mettere a fuoco da 48 cm., negli ultimi esemplari messa a fuoco minima 51cm. Molti esperti sostengono che lo schema ottico è il medesimo della versione con messa a fuoco da un 1 m., ma i risultati parlano da soli, la risoluzione è stupefacente, il contrasto è basso e lo sfocato ha un Bokeh che solo le realizzazioni Leitz/Leica sono capaci a rendere, non un intontimento generale della scena con colori impastati nel fuori fuoco. E’ necessario ricordarsi di montare e smontare l’obiettivo con la messa a fuoco posizionata su infinito e senza occhialini. C’è una segnalazione di Howard Cummer di Hong Kong riguardante un Dual Range con messa a fuoco minima a 51 cm., che non focheggia alle brevi distanze su di una M6 Classic 0.85 # 2296539. Non è dato sapere se solo sulle 0.85 o in generale sulle ultime M6 questo inconveniente può manifestarsi. Esperienze pratiche potranno darci le risposte che cerchiamo. Comunque sulla Minolta CLE, il Dual Range non funziona. Sui primi esemplari è presente sul barilotto il rapporto di riproduzione 1:15 a 1:.75, inoltre sugli occhialini c’è il tipico simbolo a condensatore con la dicitura “E. Leitz Wetzlar”. Gli ultimi esemplari hanno la pallina di blocco per gli occhialini più piccola, così
gli ultimi tipi di occhialini non possono essere montati sugli obiettivi della prima serie. Sugli ultimi esemplari il colore dello strato antiriflesso sulla lente frontale ha un colore violaceo-marrone come i
Summicron IV versione. Il Dual Range ha vetri abbastanza teneri, al Lantanio, è quindi facile trovare esemplari con la lente frontale segnata. E’ frequente il velo opaco tra le lenti. Peso 400 g.
Paraluce, codice identificativo: ITDOO/IROOA/12571/12585

-Quarta versione 1969-1979 fino al nr. 2.915.800. Cromato nero, 6 lenti, testa svitabile, senza blocco sull’infinito e messa a fuoco minima 70 cm. Per plasticità, definizione e resa nello sfocato, è considerata una delle migliori versioni. Peso 260 g.
Paraluce, codice identificativo: 12585/12538

-Quinta versione 1980-95, cromato nero, la maggior parte prodotti a Midland, Canada, gli ultimi in Germania. 6 Lenti ma con schema ottico diverso dalla quarta versione e nuovi vetri, si è ottenuto così un netto incremento in termini di nitidezza e contrasto. Il numero “50” è inciso sul barilotto. Peso 225 g. Distanza minima di messa a fuoco 70 cm. Reintrodotta la leva di messa a fuoco. Nel 1992 è prodotto un esiguo lotto in finitura cromata, che li rende di difficile reperibilità. (Tra questi, anche, i 200 obiettivi con numero speciale, dal 3623601 al 3623800, da abbinare alle 200 M6 Colombo).
Paraluce, codice identificativo: 12538/12585

-Sesta versione dal 1995, nero peso 240 g., cromato peso 335 g.. Il numero “50” è inciso sul barilotto. 6 Lenti e stesso schema ottico della quinta versione. Paraluce incorporato. Stesso disegno ottico della precedente versione. Distanza minima di messa a fuoco 70 cm. C'è qualche discordanza col Sartorius circa i Nr. di matricola,questi fa terminare la quarta versione,testa svitabile,col Nr 2.995.000,ma è impossibile sbagliarsi perchè la quinta versione oltre ad avere il numero 50 inciso sul barilotto, presenta anche la leva di messa a fuoco,assente sulla versione precedente.

Comunque col summicron 50 qualsiasi versione si scelga,non si resta mai delusi.
Andrea

Σκιᾶς ὄναρ ἄνθρωπος (Pindaro)

Bloccato