I contatti ROM negli obiettivi Leica R

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Luca Puntin
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I contatti ROM negli obiettivi Leica R

Messaggio da Luca Puntin » sab giu 25, 2011 1:25 am

Tutti sanno che gli obiettivi Leica R prodotti a partire dal 1964 per equipaggiare le prime Leicaflex garantiscono sia l'accoppiamento al corpo macchina per il diaframma automatico ( messa a fuoco a tutta apertura, chiusura al diaframma selezionato solo al momento dello scatto oppure con l' azionamento dell' apposita leva ) che quello all' esposimetro ( per permettere la corretta esposizione, simulando la chiusura del diaframma mentre questo si trova ancora a tutta apertura).
Mentre il comando per il diaframma automatico e' rimasto invariato dalla prima Leica reflex ( la Leicaflex del 1964 ) all'ultima ( la R9, uscita di produzione nel 2009 ), l' accoppiamento esposimetrico ha subito delle varianti costruttive nel tempo. Nelle Leicaflex , SL ed SL2 era realizzato con camme a profilo inclinato, in una posizione diversa fra la Leicaflex e le successive SL ed SL2, tanto e' che gli obiettivi con una sola camma inclinata agiscono correttamente sulla lettura esposimetrica della sola Leicaflex, mentre quelli con due camme inclinate funzionano anche ( utilizzando la camma aggiunta ) sui successivi modelli SL ed SL2. Le Leica reflex dalla R3 fino alla R9 richiedono la presenza della terza camma, detta per l' appunto "camma R", che e' diversa, costituita non piu' da un piano inclinato ma da una "dentiera" a due gradini, solitamente brunita (nera) anziche' cromata (chiara) come le altre due precedenti.
Tutti gli obiettivi a "tre camme" funzionano quindi correttamente su tutte le Leica reflex , anche se la Leicaflex richiderebbe solo una camma inclinata, le SL e le SL2 anche loro solo una camma, ma in posizione diametralmente opposta, mentre le fotocamere dalla R3 sino alla R9 hanno bisogno solo della camma a gradini, da cui la commercializzazione di obiettivi "R Only" che avevano in dotazione solo questa ultima e, ovviamente, non sono adatti per le Leicaflex, SL ed SL2.
Ovviamente, lavorando completamente in manuale o adattando obiettivi Leica su altre fotocamere, il numero ed il tipo di camme non ha proprio nessun significato pratico.

Arriviamo al 1995: lancio della nuova fotocamera Leica R8 e... comparsa degli obiettivi ROM.

Tanto per iniziare, assieme alla contattiera, c'e' sempre la camma "R", che non viene sostituita da alcunche' di elettronico. Dagli obiettivi ROM spariscono le camme inclinate ( e quindi tali ottiche non sono piu' adatte alle Leicaflex, SL ed SL2 ) ed il posto di una delle vecchie camme inclinate e' preso dalla contattiera, che va ad interferire ( e danneggiare ) gli organi di accoppiamento esposimetrico delle Leicaflex sulle quali si tentasse il montaggio degli obiettivi cosi' equipaggiati.

La prima differenza fra un obiettivo ROM ed uno R-Only e'... il prezzo: attualmente un ROM e' valutato circa il doppio di uno che non lo e'. La seconda differenza e' che gli ultimi obiettivi prodotti da Leica per il sistema R erano solo ROM, pertanto montabili solo dalla R3 alla R9: si tratta principalmente di obiettivi Asph e di zoom molto luminosi.
Fino alla cessazione della produzione Leica R (R9) era disponibile il servizio di "Romming", ovvero il montaggio di contattiera ROM su obiettivi che ne erano nati sprovvisti: sono riconoscibili, ovviamente, dal numero di serie.

Ma cosa c'e' dietro ai contatti ROM, dentro l' obiettivo ? Piu' o meno quello che dice l' acronimo, una memoria ROM.
In realta' si tratta di una EEPROM, che ha un funzionamento simile a quello di una schedina di memoria SD, ma viene utilizzata dalla fotocamera solo in lettura, mentre viene scritta solo in fabbrica.

Non e' mai esistito un obiettivo ROM con servomotori incorporati per l' autofocus o l' azionamento elettrico del diaframma: solo che in alcuni zoom in qualche modo veniva rilevata la lunghezza focale su cui questi venivano regolati per lo scatto ed in questo caso dai contatti c'erano collegamenti estesi verso l' interno dell' obiettivo, mentre per le ottiche fisse tutto il circuito elettronico a bordo dell' obiettivo risiedeva appena dietro ai contatti ed era unicamente connesso a questi ultimi.

Che dati contiene la ROM ? Qui ci sono pareri discordi, ma sembra essere assodato che, montando il DMR su una R8 oppure una R9, nell' EXIF del file della foto compaia la lunghezza focale dell' obiettivo utilizzato solo se questo e' del tipo ROM: quindi la ROM svolge sugli obiettivi R la stessa funzione della codifica a bit degli obiettivi Leica M di ultima generazione, cioe' quella di riconoscimento dell' ottica montata. Cio' rende possibile anche la regolazione automatica dell' apertura del fascio luminoso del flash a seconda dell' angolo di ripresa dell' obiettivo ( con flash dedicati Metz sistema SCA3000 a parabola interna motorizzata).
Non solo: Un esperimento effettuato da un americano con un Elmarit 19mm/f2.8 ROM ha permesso di verificare che, isolando i contatti dell' obiettivo con un pezzetto di nastro adesivo, l' ottica iniziava a vignettare in maniera evidente: se ne deduce che e' molto probabile che nella memoria sia contenuta una tabella di dati che permette al processore della fotocamera di correggere la vignettatura.
In effetti si dice che ( ma non ho trovato dichiarazioni ufficiali Leica ) ciascun obiettivo ROM venisse testato in fabbrica su una apparecchiatura e nel suo chip ROM venissero poi memorizzate le correzioni personalizzate da applicare in fase di ripresa. Questa tecnica permette di "personalizzare" ciascun obiettivo, in quanto ciascun esemplare, testato singolarmente, ha i suoi parametri memorizzati "a bordo", mentre nel sistema M possono trovarsi solo nel firmware del corpo macchina e qindi due obiettivi con la stessa codifica saranno trattati in ugual modo, anche se i due esemplari, pur nominalmente gemelli, possono comportarsi diversamente all' atto pratico ( da cui la necessita' di tolleranze sulla resa e sulle aberrazioni particolarmente strette ).

Per curiosita' ho acquistato una baionetta Leica ROM negli Stati Uniti: si tratta di una di quelle dedicate ad una ottica di focale fissa, senza connessioni verso la meccanica che sovraintende alla variazione di escursione focale.

Ecco come si presenta dal lato di accoppiamento con la fotocamera:

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Questo e' il lato che invece non si vede, quello verso l' obiettivo :

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Rimuovendo due vitine, la contattiera ROM puo' essere smontata dalla baionetta, sul fianco della quale appaiono evidenti due fori nella gola compresa fra un dente della baionetta e la battuta di questa contro il corpo macchina. Attraverso questi fori, anche a baionetta montata, e' possibile raggiungere le due piazzole sullo stampato flessibile a supporto dei componenti elettronici: questo avvalora l' ipotesi di un macchinario di test che utilizzi questi contatti solo in fase di memorizzazione dei dati. A obiettivo montato sulla fotocamera, questi contatti non sono ne' utilizzati, ne' raggiungibili.

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Lo stampato flessibile dispiegato: le due piazzole di contatto descritte sopra ( quelle circolari ) sono ben visibili, anche perche' di colore chiaro. Viste dai fori sul fianco della baionetta ( cromata ), faranno apparire questi ultimi ciechi, ma si tratta di mimetizzazione: sono effettivamente due connessioni elettriche.

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L' altro lato dello stampato flessibile: e' ben distinguibile la EEPROM della National Semiconductors, tipo LM93S56-LEM8.

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Rilievo dello schema elettrico: si nota che il piedino nr. 6 della EEPROM, il segnale W, e' connesso ad una delle piazzole di contatto "nascoste" nel fianco della baionetta: e' evidente che l' abilitazione alla scrittura dei dati non puo' essere fornita dalla fotocamera, in quanto non e' possibile una connessione elettrica a questo punto ad obiettivo montato.

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Per chi volesse approfondire, il datasheet che piu' si avvicina a quello del chip montato e' quello della ST semiconduttori, memoria tipo M93S56. Si tratta di una memoria EEPROM seriale da 2 K bit , organizzata in word singole da 16 bit.
Ovviamente, datasheet alla mano, e' possibile la lettura dei dati ( dumping ) e la loro riscrittura nel chip, ma... quello che ne esce e' probabilmente molto lontano dall' essere un file di testo in formato ASCII, trattandosi quasi certamente di dati "grezzi" che il processore della fotocamera utilizza per le operazioni da apportare a correzione dei diffetti specifici dell'obiettivo su cui la baionetta era montata.
Ciao.

Luca

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