35 SUMMILUX ASPH VS 35 SUMMILUX ASPH ULTIMO TIPO

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Roberto Piero Ottavi
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35 SUMMILUX ASPH VS 35 SUMMILUX ASPH ULTIMO TIPO

Messaggio da Roberto Piero Ottavi » sab nov 06, 2010 8:25 pm

"Un piccolo passo per l'uomo ma un grande passo per l'umanità"

E' la prima cosa che mi viene in mente e mi piace scherzarci sopra ma la realtà è che, Bunga o non Bunga & Bokeh o non Bokeh, questo nuovo Summilux asferico lascia veramente di stucco anche il sottoscritto, notoriamente, storicamente e visceralmente "poco amico" degli asferici.
Ecco le prove comparative tra l'ultima versione del Summilux 35 Asph e la versione immediatamente precedente.
Tutti, chi più o chi meno, abbiamo in casa un Lux 35, chi il vecchio cromato Olluxorio, chi l'Aspherical (ne conosco solo uno e lo curo...), chi la versione penultima uscita e infine c'è chi già ha "rischiato" e ha posato sul bancone del Dealer i 3.700 Euro che, più o meno, è quello che bisogna prepararsi a spendere per potersi portare a casa questa astronave.
Mi viene in mente una frase del mai abbastanza troppo presto dipartito (dal Forum intendo) Sante Santignani a riguardo dei tempi che cambiano: "quando tutti gli altri erano solo obiettivi, i Leica erano astronavi intergalattiche", mai fu proferita verità più vera.
Ma torniamo al nostro neonato di lingua e certamente di sangue Tedeschissimo.
Alla faccia delle "piccole differenze"... sembrano quasi due obiettivi di due marche diverse, basta guardare la drastica riduzione che è stata apportata alla vignettatura che la versione precedente non lesinava quando usata a tutta apertura soprattutto sulla M9.
Lo sfuocato conferma quanto già sottolineato nelle prove di ieri tra l'Aspherical e questo ultimo Asph e cioè che la progressione della caduta di fuoco sia dietro che davanti al soggetto pare non essere più così repentina.
Considerato che questo è uno dei motivi di "insoddisfazione verso le ottiche asferiche", debbo dire che si tratta, per ribadire la frase famosa del luglio del '69, di "un piccolo passo per l'uomo ma di un grande passo per l'umanità"... :lol:
Le foto che accompagnano queste righe sono tutte scattate alla massima apertura con unica eccezione della n.5, quella del gregge in transumanza, che è scattata a f/4 per avere più a fuoco lo sfondo.
Le ultime 3 immagini sono solo dimostrazione della qualità anche cromatica e della tenuta nelle condizioni difficili di luce e non ho ripetuto gli scatti cambiando ottica.

Pronti? Via!

Foto 1
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Sopra, versione precedente, sotto, l'ultima versione
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Le due immagini sopra vanno osservate con attenzione: sebbene i limiti del jpg e la compressione a monitor non permettano certamente una disamina completa, basta osservare la base dei fotogrammi per rendersi conto della assoluta maggior qualità, anche a TA, del nuovo Lux 35 che vince anche, come in tutte le altre immagini, in contrasto e saturazione.
Certo, lo so anch'io che oggi bastano 5 secondi a computer per modificare contrasto e saturazione ma se è l'obiettivo a regalarcele già di suo non è meglio? Anche perchè se lo usiamo in pellicola , Photoshop non puo' certamente gettarci il salvagente.

Foto 2
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Sopra, versione precedente, sotto, l'ultima versione
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Il Castello di Marostica sembra fatto apposta per testare le ottiche alle distanze medio lunghe perchè è talmente pieno di particolari da costituire un vero banco di prova.
I due obelischi, nella prima immagine sembrano ritagliati in cartoncino bianco e incollati sulla foto, nella seconda viene quasi voglia di infilare un dito tra loro e il castello da quanta tridimensionalità quest'ottica regala.
E' un pò lo stesso discorso dei binocoli di pregio se confrontati con quelli della miglior produzione giappo-coreana: provate a guardare un palo della luce di cemento, quelli di sezione rotonda, per intenderci, e vi accorgerete che con un Trinovid è proprio rotondo e che con un Shitzu-Ta-Morty-Cani è una sagoma di cartone... con tutti il rispetto per i Morti e naturalmente anche per i Cani.
Solo che nel nostro caso la Mamma è la stessa e quindi significa che, finalmente, qualcuno, là sul nido del Cucùlo, potrebbe anche essersi messo le mani sulla coscienza...

Foto 3
Immagine>>>>>Immagine
A sinistra la versione precedente>>>A destra l'ultima versione

Qui la vignettatura del Lux 35 asph penultima versione, quando usato sulla M9 a tutta apertura, è imbarazzante ma anche la definizione ai corner non esalta particolarmente.

Foto 4
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Sopra, versione precedente, sotto, l'ultima versione
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Guardate non la povera pecora costretta in qualche modo ad allattare figli non suoi ma il prato prima e dopo...
Nella prima immagine c'è una rasoiata tra lo sfuocato, il fuoco e nuovamente lo sfondo fuori fuoco, tipico indigeribile difetto congenito degli schemi asferici e causa delle prese di distanza di molti, sottoscritto compreso.
Nella seconda, scattata con l'ultimo Lux 35, il passaggio è, se non uguale al vecchio amatissimo preasferico, almeno certamente molto dolce e progressivo. Mi pizzico l'orecchio, sono sveglio oppure è il solito incubo che mi assilla? No, è proprio l'obiettivo a regalarmi, finalmente, quello che cercavo nei nuovi obiettivi da quando sono stati presentati.
Sono di un "contento" che non vi immaginate neppure... quasi quasi faccio finta di averlo perso e a Polyphoto non gli rimando un bel niente :lol:
Per la cronaca: l'incubo ricorrente che mi rovina i sonni è costellato di dolci sfuocati, di plasticità Summiluxiane a volte pre 1.844.000, a volte e più spesso "post" e di tinte pastello anche se faccio praticamente solo bianco e nero. A queste immagini idilliache, da qualche tempo, se ne aggiunge sempre più spesso un'altra, quella di una M9 "a la carte" con il rivestimento costituito tutto non da preziosissima ma inutile pelle di rettile albino nato morto ma da molto più preziose piccole celle fotovoltaiche che ricaricano la batteria in continuo, le hanno messe nel colletto delle giacche a vento griffate, vuoi vedere che non si possa infilarle anche qui da noi?
Vabbè, prenderò dieci gocce di Minias prima di andare a dormire, andiamo avanti.

Foto 5
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Ultima versione

Che dire della resa a f/4 sia dei primi piani che del quasi infinito?
Ma che bel 35... non so veramente con che coraggio rimonterò il mio precedente che comunque mica è un pezzo di vetro, ma quando il palato si allena troppo finisce che il tartufo bianco di Alba è sì paradisiaco ma solo se non hai assaggiato quello di Alba raccolto esattamente a mezzanotte di una notte senza luna: tutta un'altra cosa. Le differenze? Fatevi procurare un "luna nuova" e poi capirete...

Foto 6
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Ultima versione

Cromaticamente la nuova ottica è assolutamente neutra, guardare l'asfalto please (tutti gli scatti sono stati semplicemente trasformati in jpg e ridimensionati senza intervenire su nessun'altro parametro), ma soprattutto anche in questo scatto il passaggio tra fuoco e fuori fuoco non è più quello che ben conosco. Evviva!
Le differenze grosse comunque si notano soprattutto alla massima apertura e il delta va poi progressivamente stringendosi fino a f/4 dove in pratica, se si fa eccezione per il fenomeno di shift-focus completamente risolto anche grazie all'elemento flottante interno, le due ottiche si equivalgono.

Foto 7
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Ultima versione

E questo scattino insulso ce lo vogliamo guardare bene? Ci sono 5 diaframmi abbondanti tra il piano sopra e quello sotto, il muro bianco è di fatto un bank acceso che metterebbe in seria difficoltà più di qualche obiettivo, le ombre sono sufficientemente aperte, le luci tengono ancora. E siamo, lo ricordo, a tutta apertura...
Lo sfuocato, non tutti i buchi nascono con la ciambella attorno, alle brevi distanze fa letteralmente schifo, guardate le ultime due cassette del piano superiore...
Non riconoscerlo tingerebbe di viscido e di untuoso (per usare un termine medicale più volte incontrato in rete) questa mia micro recensione ma tutto-tutto non si può forse ancora avere ed è l'unico aspetto che non mi fa gridare al miracolo di "Solmrdes" ma va anche detto che, chiudendo anche solo a f/2, la qualità aumenta in modo straordinario anche in questo parametro certamente non facile da controllare.
Le conclusioni sono già state scritte alla base di ogni immagine, non c'è storia, le differenze con il precedente Summilux ci sono e non sono certamente leggere al punto, come affermato in apertura, da sospettare che non si tratti di due obiettivi che sostanzialmente dovrebbero differire solo per via dell'elemento flottante introdotto.
Credo che non sia così perchè una lente mobile serve a migliorare le correzioni alle brevi distanze e non certo a modificare il comportamento dello schema ottico nelle zone fuori fuoco e quindi qualche altra "diavoleria", quei simpaticoni di Solms, in questo obiettivo debbono di sicuro avercela infilata ma questo non è un problema, io guardo i risultati e nel caso specifico sono oltre le aspettative.
Il problema semmai è un altro: se è vero come è vero che gli obiettivi Leica hanno un'anima, non oso pensare alle reazioni future che il mio Summilux mi riserverà.
Semmai doveste vederlo in vendita contemporaneamente su più piattaforme, sapete già il perchè...
Grazie, a chi ha avuto la pazienza di seguirmi fino in fondo e, concedetemi, grazie anche a Leica per aver saputo spingersi a questi livelli: ancora una volta, come giustamente diceva il Vate Ortanovensis, almeno nelle tre ottiche regine da sempre del telemetro, 35-50-90, non c'è mai stata storia e, aggiungo io, continua prepotentemente a non esserci, e non solo in quelle.
Ciao
Ultima modifica di Roberto Piero Ottavi il dom nov 07, 2010 8:01 am, modificato 2 volte in totale.
Tutto, in questo mondo terrestre/terreno ha un inizio, una vita e una fine ed io sono sempre stato contrario a qualunque forma di accanimento terapeutico.

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